17 luglio 2008

Lezioni di lingua

Voglio raccontarvi il primo episodio di cui sono stato vittima da quando lavoro per la signora Mara. Uno dei comportamenti tipici della signora è quello di mascherare le continue umiliazioni verso di me come atti di generosità. Come quella volta che, con la scusa di insegnarmi la lingua, mi sottopose ripetutamente ad atti di libidine coatta. "Vieni su in camera mia Hector, che è l'ora della lezione di lingua!", trilla la signora nel bel mezzo di un pomeriggio afoso mentre io sono intento a lucidare l'argenteria nel salone. Una volta in camera chiude la porta a chiave e fà cenno di accucciarmi ai piedi del letto mentre lei si accomoda sul bordo, di fronte a me. "Caro devi imparare ad usare meglio la lingua... Con le mie lezioni non sbaglierai più, vedrai" dice guardandomi negli occhi mentre alzando la gonna si cala le mutandone sudate di cotone rosa. "Ma io credevo lingua italiana..." piagnucolo cercando di impietosirla; ma lei imperterrita apre le coscione grasse mostrandomi la vulva completamente depilata. "Vedi, per l'occasione ho tolto di mezzo tutti i peli in modo che tu possa vedere esattamente dove mettere quel delizioso organo gustativo dotato di papille" mi sussurra. "Io no capire... Organo? Papille?" mi lamento, e lei: "Stronzone, la lingua! Leccami la fica dal basso verso l'alto e quando arrivi al clitoride facci il ricciolo! Il ritmo te lo do io!". Inizio mestamente l'opera respirando a fatica e correggendomi secondo le indicazioni della signora, che in fatto di sesso orale è molto esigente. "Uuuh bravo... Ora quella linguetta filippina me la devi cacciare dentro la topa, come fosse un cazzettino. Ecco così, tutta appuntita, affondala tutta nel lampredotto..." dice guidandomi la testa con le mani. "Aaah cazzo come godo Hector. Umettati anche due dita e mettimele su per il culo, presto!". Obbedisco, anche se ignoro il verbo umettare, e sento le contrazioni di piacere che le squassano le viscere. La sera a cena, mentre servo il soufflè, il marito della signora mi chiede se ho intenzione di prendere lezioni di lingua, e subito la signora: "Non c'è bisogno, oggi gli ho fatto io la prima lezione. E continuerò ben volentieri ad istruirlo". "Ah bene Hector. Dimmi allora una nuova parola che hai imparato oggi" replica il signore. Imbarazzato guardo la signora, e con la fronte imperlata di sudore dico: "Papille gustative".