Alla signora piace prendermi in luoghi pubblici. E' successo anche ieri, quando l'ho accompagnata in giro per negozi a fare shopping. Abbiamo parcheggiato vicino al centro e poi ci siamo incamminati per vetrine. Dopo un pò lei mi indica un abitino floreale da diciottenne e dice: - "Non trovi che sia adatto a me Hector? Lo voglio provare subito!" fiondandosi all'interno del negozio. Io la seguo di malavoglia perché so come vanno a finire queste cose. La commessa la squadra da capo a piedi e le propone una taglia 56 ma la signora, che insiste di poter entrare dentro una 48 (!), alla fine l'ha vinta e si avvia verso la zona prova con l'abito di 4 taglie meno, mentre la commessa scuote la testa e mi guarda con odio. Ed eccoci al momento che temevo: - "Hector, caro, puoi per cortesia raggiungermi per un aiutino?" flauteggia da dietro la tenda del camerino. Io fisso la commessa con occhio implorante, ho già la fronte imperlata di sudore, ma quella con fare risoluto dice: - "Presto, non sente che la signora la chiama? Vada, vada, svelto!". Deglutisco, entro nel camerino e trovo la signora con il vestito sui fianchi: - "Su non stare li a guardarmi, aiutami con il vestito presto..." dice, afferrandomi le mani spugnate e mettendosele sui glutei. "Io non credo aiutare così..." piagnucolo, ma lei, che è già su di giri, tira fuori una tettona e me la sfrega sulla guancia. Poi, agitando il culone, cerca la patta dei miei pantaloni e tira fuori l'uccello. "Ma cos'è questo mosciume?" mi sibila sottovoce. Io cerco di concentrarmi ed ottengo una mezza erezione, tanto so che a lei basta. "Ah bastardo di un filippino, lo vedi che ti piace? Prendimi qui, lo so che non puoi resistermi!" e schiocca la lingua voltandomi le spalle. Io invece resisterei tanto volentieri ma sono costretto a farlo per non subire i soliti ricatti, allora cerco di sbrigarmi e far durare il tutto il meno possibile. La piego a 90' e in punta di piedi (sono bassino, come tutti i filippini) la penetro da dietro scostando le pieghe della cellulite. Intanto fuori la commessa inizia fare domande: - "Signora come le sta? Tutto bene?". "A pennello grazie... aaah non entri che esco io... fra un attimino...". E io pompo avanti e indietro aspettando che la signora arrivi al culmine del piacere. Ed è infatti questione di poco; la signora viene mascherando gli urletti di piacere con colpi di tosse. "Ma ha bisogno di aiuto? Posso entrare?" incalza la commessa. "No no no... è solo che il mio domestico ha fatto un macello con le sue manine sudaticce...". Si ricompone in fretta, apre la tenda e porge il vestito stropicciato alla donna: - "Vede come lo ha ridotto? Mi dispiace, e comunque non era di mio gusto... il colore poi mi sbatte!". Intanto io chiudo i pantaloni mentre gli altri clienti mi lanciano sguardi di commiserazione. Arrossisco e cerco di balbettare qualcosa. Ci avviamo velocemente verso l'uscita mentre la commessa dice: - "Ma se questo colore la sbatte ne abbiamo altri di colori!". Mentre usciamo odo distintamente un tizio che sussurra alla moglie: - "Non è il colore che la sbatte... te lo dico io che la sbatte qualcun altro!". "Adesso Hector ci cerchiamo un bel paio di stivali, eh?" gorgheggia la signora. Ma questo ve lo racconto un'altra volta.
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3 commenti:
geniale...ti adoro!
Lalla
Cara Lalla, se mi adori diffondi il mio messaggio di aiuto contro la signora che sempre mi vuole...
Hector.
hector come fare?
fammi chiamare dalla signora.. ci parlo io
oppure chiamami tu :))
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