Ieri è successo di nuovo. La mia padrona, la signora Mara, ha voluto farmi accoppiare con una sua amica, una marchesa ultrasettantenne incartapecorita. Come se non bastasse è rimasta a guardare per tutta la durata dell'amplesso che, per fortuna mia, è stato breve perché a un certo punto la vecchiaccia ha avuto un disturbo di pancia. I fatti si sono svolti più o meno così: verso le quattro del pomeriggio ho portato il thè alle due signore e, mentre servivo loro le tazze, la mia padrona ha chiesto all'amica: - "Lidia cara, ma non è un gran bel pezzo di marcantonio il nostro Hector?". La signora Lidia ha risposto con voce gracchiante: - "Saranno trentanni che non vedo un uomo, per me sono tutti buoni...". Ed intanto mi spogliava con quei suoi occhietti da furetto malvagio. "Beh, non credo che a lui dispiaccia farti divertire un pò... non è vero Hector caro?" aggiunge la mia padrona. Non so esattamente cosa rispondere, ma vedo che la signora Lidia allarga le gambe sollevandosi la gonna e mostrando un campionario di vene varicose e pelle ricadente. Deglutisco e, come ipnotizzato, fisso i mutandoni bianchi da cui sbucano due gambette secche. La signora Mara aggiunge allora: - "Vedi che non è dispiaciuto affatto?" ed alzandosi in piedi mi mette le mani sulle spalle costringendomi ad inchinarmi davanti alla sua amica che, nel frattempo, si è tolta le mutande ed il pannolone. Mi spinge la testa sulla fica della vecchia e sono costretto a leccarla; tutti quei pelacci grigi mi si spargono in bocca mentre con la lingua mi faccio strada tra le labbra. La padrona deve gradire la scena perché la sento sogghignare, poi mi dice: - "Adesso da bravo la devi trombare come sai fare tu...". Mi alzo in piedi, tiro fuori il cazzo dai pantaloni e me lo meno per farlo indurire. Intanto la vecchiaccia si accomoda di spalle sulla poltrona in modo che possa penetrarla da dietro. Eccomi pronto davanti a quel culo risecchito e cadente, le cingo i fianchi, appoggio la cappella alla fica e spingo. Penetro dentro quasi subito ed inizio ad andare su e giù. "Piano giovanotto che non ho più venti anni!" esclama lei risentita, ed io rallento. Poco dopo però si lamenta e mugola; credevo godesse, e invece chiede di smettere perché tutto il movimento le ha stimolato la pancia e deve andare di corpo. La accompagno in bagno e me ne torno in salotto dove trovo la mia padrona a gambe spalancate che chiede di essere scopata. Finisco in fretta e me torno in cucina. Il cuoco mi guarda e dice: - "Madonna come sei stravolto Hector... Solo per aver servito il thè alle signore?".
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1 commento:
Come ti capisco Hector, pure io appena arrivato in italia
ho dovuto prestarmi alle richieste schifose della mia
prima padrona, che pero' per fortuna aveva una figlia
ricattabile e porca quanto basta per compensare....e
la signora Mara non ha una figlia/nuora/nipote? ;-)
ciao fratello, walter felipe
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