13 aprile 2008

Al seggio elettorale

Questa mattina ho accompagnato la signora al seggio elettorale dove, francamente, non mi aspettavo certo che mettesse in atto una delle sue meschine sceneggiate, frutto della sessualità smodata che la contraddistingue. Arriviamo davanti al banchetto del segretario e subito capisco cosa sta per accadere, ed infatti: "Sfortunatamente non ho gli occhiali con me, le chiedo gentilmente di far entrare in cabina anche il mio domestico in modo che possa aiutarmi nell'espletare il voto". Il presidente del seggio tergiversa, ma lei prontamente: "Non si preoccupi per la segretezza, è un povero Filippino analfabeta ad anche un pò idiota, non vede che faccia che ha?". Il presidente ignora il mio sguardo di terrore e mi concede di accompagnarla. Quando siamo dentro lo spazio angusto della cabina la signora si mette subito all'opera: "Svelto Hector che abbiamo pochissimo tempo! Tira fuori l'uccello e sbatacchiamelo fra le chiappe. Sei il mio 'Cavaliere' vero? Allora cavalcami tutta!" e, mentre mi sussurra questa frase sottovoce, mi volta le spalle, si alza la gonna di camoscio e si cala la mutanda leopardata. Io, come sempre in queste occasioni, non sono "pronto" nel recepire lo stimolo (la mattina poi ho anche più problemi del solito perché soffro di pressione bassa) e la signora Mara si spazientisce: "Ti ho detto di fare alla svelta, Filippino del cazzo, vuoi mettermelo dentro o no? Non sarai mica comunista?". Con grandissimo sforzo fisico e mentale lo tiro fuori ed inizio a sfregare la mia cappellina contro le sue labbra turgide e umide (lei si eccita istantaneamente in queste situazioni). Il sangue inizia a fluire nel basso ventre e finalmente il pisello assume una forma consona alla penetrazione. Detto fatto, con un colpo di reni all'indietro la signora mi cattura nel suo vaginone peloso, mentre da fuori qualcuno chiede: "Cosa è stato questo rumore di ventosa? Tutto bene signora?". "Si grazie, stiamo vagliando i simboli. Un attimo... e vengo..." grida con voce roca la signora, mentre io sudo come un forsennato andando avanti e indietro dentro di lei in attesa del suo culmine. Dopo poco eccola che viene con i suoi soliti lamenti sguaiati e fuori luogo: "Aaah.. aaah... Siii... 'azz.. mmmh". "Signora la avverto che se non esce subito sarò costretto a chiamare la forza pubblica!" grida il presidente. "Eccomi eccomi caro, mi sono attardata per spiegare la democrazia a questo povero cristo" esclama la signora uscendo di corsa, con la scheda in mano, ancora in preda al piacere. Io mi ricompongo veloce e la seguo a ruota tenendo lo sguardo basso, soprattutto per controllare che non si noti la vistosa erezione che a fatica ero riuscito ad ottenere. "Sa una cosa presidente? Questo mio domestico è un fascistone della peggior razza. Voleva pilotare il mio voto... Ed io che avevo riposto fiducia in lui!". Il presidente del seggio, noto figlio di partigiani, ha un moto di stizza: "Accidenti, e me lo dice così? Vogliamo fargli passare un guaio? Lo denuncia?". "Lasci perdere, ormai lo conosco da tempo e mi dispiacerebbe inguaiarlo... Svelto Hector alla macchina, che adesso andiamo a messa".

6 commenti:

Giulia4U ha detto...

Povero Hector!!!Ma la signora Mara non se ne scampa una di figure...^_^ Un bacio, Giulia.

Hector ha detto...

Signora Mara mai sazia! E poi ha pure sbagliato voto...

Anonimo ha detto...

ma tu ti accontenti solo della signora Mara oppure ogni tanto riesci a sgattaiolare verso qualche preda più ambita?

Hector ha detto...

Purtroppo io avere poco tempo libero, solo giovedì e domenica pomeriggio. Signora Mara vuole me in esclusiva, e pure molto difficile fare amicizie con itagliane. Io disperato perché sono uomo oggetto.

Anonimo ha detto...

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