6 aprile 2008

Arriva la primavera

Quando la primavera si affaccia sulle colline fiorentine la signora Mara è solita fare un pranzo con amici ed amiche per festeggiarne l'arrivo. E con la nuova stagione si risvegliano i suoi appetiti sessuali anche se, durante l'anno, non è che segua una dieta particolare! Domenica scorsa si è svolto appunto questo pranzo; stavolta ha voluto che apparecchiassi i tavoli nell'oliveta che dista dalla villa circa 200 metri, non vi dico la fatica avanti e indietro con le portate. Poi, come se non bastasse, verso la fine del pranzo alla signora è scattata la solita voglia incontrollabile che ho dovuto soddisfare, mio malgrado. Infatti, mentre porto la frutta in tavola, la signora Mara mi dice: "Hector, caro, gradirei far assaggiare ai miei invitati quelle deliziose ciliegie sotto spirito che ho fatto l'anno scorso. Potresti scendere giù in cantina e prenderne un paio di vasetti?". Capisco subito dove vuole arrivare e credo di essere furbo nel risponderle: "Veramente io avere già preso vasetti questa mattina. Eccoli qui, io sapevo che lei chiedeva!" e, sfoderando il mio miglior sorriso da sottoposto Filippino, indico i 2 vasetti sul tavolo. La signora Mara ha un moto di stizza, e mi sibila: "Non sai un cazzo, hai preso quelli sbagliati! Io intendevo gli altri! Quelli dello scaffale in basso... Insomma...". Replico: "Quali altri? Io non capire cosa intendere...". E dal fondo del tavolo la marchesa De Pisis:"Intende che sei uno stronzone! Ah ah ah..." ed anche gli altri ospiti seguono a ruota la risata. "Vieni con me che ti mostro io le ciliegie giuste" dice la signora Mara prendendomi per un braccio e trascinandomi verso le cantine della villa. Arrivati sul posto la signora inizia a smaniare: "Possibile Hector che tu non capisca mai quando ti voglio... Vieni, metti le mani sulle mie poppe, senti quali sono le ciliegie giuste!". Arranco nella penombra della cantina, inciampo e per non cadere mi aggrappo alle tettone della signora. "Bravo, così... Adesso te le faccio succhiare!" mi sussurra mentre tira fuori dal vestito i due bolidi ottava misura coppa C. Mentre soffoca il mio viso fra le carni molli, con le mani mi sbottona veloce i pantaloni. Poi si distende su una stuoia e si alza l'abito mostrandomi un tanga color malva da cui fuoriescono brandelli di labbra vaginali e peluria, tanto le va stretto: "Montami come una bestia selvatica, sono una cinghialona! Non senti la primavera che ci pervade!". Mi adagio su di lei e inizio la penetrazione col mio pisellino semimoscio, mentre vengo catturato dalla stretta delle sue gambe richiuse sulle mie chiappette, come ad imprigionarmi. La morsa si fa sempre più stretta ed inizia a mancarmi il respiro, strabuzzo anche gli occhi, rantolo come un moribondo. Per fortuna la signora raggiunge subito il culmine del piacere: "Aaah bene, oooh come godo... Mmmh, 'azz...". Ritorniamo di corsa dagli invitati i quali si meravigliano che la signora Mara sia a mani vuote, ma lei con uno dei suoi colpi di teatro risolve la situazione: "Le ciliegie le ha mangiate tutte Hector, non vedete come è paonazzo? Per poco soffoca, quel golosone!" e mi guarda strizzandomi l'occhio. "E' proprio uno stronzone di domestico!" chiosa la De Pisis, e a volte lo penso anche io...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Hector! mi fai morir dal ridere, giuro!
certo che al mondo ce ne saranno anche di meglio della signora Mara, l'esperienza mi sa che non ti manca ;)

Hector ha detto...

Ciao Marta,
io contento che tu allegra leggendo mie avventure... io un pò meno...

Hector