25 aprile 2008

In clinica

Ogni anno la signora Mara, che è una fanatica della prevenzione, passa qualche giorno in una clinica privata di un professore suo amico ed esegue un check-up completo. Io resto a casa a sbrigare le faccende, e un paio di volte al giorno vado in visita e le porto il pranzo e la cena. Purtroppo neanche in un ambiente ospedaliero la signora riesce a frenare i suoi impulsi, e spesso tenta di possedermi nella cameretta o nei bagni della clinica. Proprio in questi giorni è ricoverata alla clinica "Salubris" e ieri, in occasione della mia consueta visita serale, è successo un episodio increscioso. "Signora ho portato la cenetta che ha chiesto e la biancheria pulita" dico appena arrivato, e lei: "Bravo Hectorino, se non avessi te come farei? Ho giusto sporcato le mutande per colpa dei lassativi che mi somministrano... Saresti così gentile da infilarmene un paio pulite che io non posso farlo?". In effetti la signora era immobilizzata a letto con una flebo nel braccio destro quindi, senza temere doppi fini, calo il lenzuolo e le sollevo il camicione da notte scoprendole le gambe. Il passerone pelosone è li davanti a me, ma non lo temo perché so che non può farmi niente. Purtroppo è un pensiero che dura un secondo e infatti, con una mossa fulminea delle gambe, la signora mi cattura fra le cosce facendomi affondare il volto sulla vulva. "Ah sei proprio un monello. Quando vedi la mia fichetta non sai resistere, eh?" mi dice con un tono da bambina scema. "Veramente lei imprigionare me" mi lamento mentre i pelacci neri mi entrano in bocca. "Va bene, ti lascio andare se mi prometti di leccarmela bene bene. Altrimenti adesso chiamo l'infermiera, così voglio proprio vedere come le spieghi la situazione!" mi sibila. "Tu lascia e io lecco" piagnucolo. E così inizio a leccare con mestizia le labbra turgide, ma sembra che non vada ancora bene: "Mi sembri un cocker! Infila tutta la lingua nella fessura, succhiami il clitoride e fammi godere. E già che sei li ficcami anche un paio di dita nel culo!". Quando vuole la signora Mara sa essere molto chiara. Opero in tal senso mentre lei agita i fianchi centrifugandomi tutti i suoi umori appiccicosi sul viso. Finalmente eccola venire fra mille gridolini: "Ah... ah... ah... Sisisisi... Siiiiii". Ma forse un'infermiera sente qualcosa perché piomba in stanza proprio sul più bello. "Signora si sente... " e resta ammutolita guardando la scena che le si presenta davanti. La signora Mara in queste situazioni, come vi ho già spiegato in altri post, sa trovare le scuse più incredibili ed anche stavolta non è da meno. "Ah cara" (ansimando) "finalmente è arrivata. Il mio cameriere Filippino mi ha salvata da una situazione sconveniente... Come pensavo, mi avete dato troppi lassativi ed ho lo stimolo continuo". L'infermiera continua a guardare allibita. "E quindi" aggiunge la signora alzando la voce "per evitare di sporcare il letto, perché come vede non mi posso muovere e non ho una padella a disposizione, è stato costretto a... Ecco, insomma, lo vede lei, no?". Ma l'infermiera continua a restare muta. "...A tapparmi il buco del culo! Perdio, corra a prendermi una fottuta padella altrimenti dico al professore quanto siete tutti incapaci qui dentro. E se si incazza il professore sono cazzi!". A questo punto l'infermiera si scuote dalla paralisi: "Si mi scusi corro subito" ed esce di corsa dalla stanza. La signora Mara mi guarda con dolcezza e mi dice: "Bravo Hector, adesso estrai pure le dita. Se vuoi puoi anche annusarle!" e mi strizza l'occhio. Durante il ritorno a casa, in autobus, piango sommessamente.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

mi fai proprio morire caro Hector!
non è che possiamo provare a fregarla la signora Mara, eh???
non te l'ho mai detto, se vuoi puoi passare a salutarmi qui:
http://anonymous.iobloggo.com

ciao ciao!

Hector ha detto...

Come posso io fregare qualcuno? Io sono anima semplice Filippina, senza malizia. Poi passo a salutare.

Hector.

Anonimo ha detto...

che trauma ... !!!
hehehe sempre forte .. CoolyNoody